Turismo Spaziale e cambiamento climatico.

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Breve Introduzione

Sempre più spesso si sente parlare di viaggi spaziali, intesi come viaggi aperti al pubblico nello spazio e quindi  non solo per ricerche scientifiche.
Fino a qualche tempo fà l’idea di un “turismo spaziale” poteva suonare come una cosa impossibile, fantascienza o comunque come un qualcosa ben lontano dal potersi realizzare. Attualmente invece questa possibilità è molto concreta, basta pensare che è già possibile prenotare dei posti per dei viaggi puramente di piacere e c’è già chi ha goduto di questa esperienza; difatti i “turisti spaziali” che hanno realmente realizzato questo tipo di viaggio sono stati, finora,  7 al mondo. Il primo è stato Dennis Tito nel 2001 , un imprenditore statunitense che in realtà è anche un astronauta. Il prezzo del suo biglietto? 20 Milioni di dollari. Ed è questa la cifra che hanno sborsato, poco più-poco meno, anche i successivi viaggiatori (l’ultimo viaggio è stato effettuato nel 2009 da Guy Lalibertè).
Il costo è sicuramente proibitivo al momento, ma con l’avanzare della tecnologia probabilmente si potrà arrivare ad un prezzo maggiormente accessibile. Sicuramente non saranno mai viaggi economici, questo è intuibile, ma stando alle novità del settore, si prospettano maggiori possibilità.

–“Movimenti in questo settore

Fino ad adesso, solo l’Agenzia spaziale russa ha offerto diversi viaggi in orbita e per la Stazione Spaziale Internazionale, tuttavia, sembra nascere all’orizzonte una nuova competizione in questo settore. Boeing (una tra le più importanti compagnie aerospaziali americane) ha recentemente annunciato che prevede di offrire voli spaziali in collaborazione con Space Adventures, una società con sede in Virginia. Quest’ultima ha già una significativa esperienza nell’organizzazione di viaggi nello spazio, vale a dire a bordo della navicella russa Soyuz.

Tra l’altro la compagnia Boeing ha ricevuto una sovvenzione di 50 milioni dollari da parte del governo degli Stati Uniti per sviluppare una nuova capsula spaziale che servirà per  trasportare gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il CST-100 (Crew Space Transportation capsula) avrà 7 posti, e potrà essere condivisa da astronauti e turisti spaziali.
.La cosa interessante è che Boeing e Space Adventures sperano di lanciare il primo viaggio nel 2015 al prezzo di svariati milioni di dollari .
Inoltre la Virgin Galactic (compagnia di Richard Brenson) progetta di iniziare i viaggi addirittura tra 9 mesi. Secondo le ultime notizie già molti posti sono stati prenotati e l’obiettivo di Brenson è di arrivare almeno a 1000 voli l’anno, ossia un numero di “spedizioni spaziali” che neanche la NASA insieme a tutte le altre ha mai fatto in un anno. Nel sito della Virgin Galactic è possibile prenotarsi per 200.000$ (prezzo più basso poichè si tratta di un volo di 2.5 ore con soli pochi minuti a gravità zero, a differenza dei viaggi di giorni o settimane previste dalle compagnie nominate prima, e  si prevede che il prezzo scenderà man mano).

Viaggi spaziali: Fascino…Distruttivo! Gli Impatti nel cambiamento climatico.

Ma tutto questo, ha davvero un senso?
Poter andare nello spazio è forse uno tra i desideri più comuni tra le persone,  significherebbe vivere un’esperienza assolutamente eccezionale, vedere la Terra da fuori, cosa che abbiamo solo potuto immaginare o vedere tramite uno schermo. Però, indipendentemente da quanto possa essere interessante ed affascinate tutto ciò, non sarebbe meglio prima risolvere altri problemi e almeno per una volta non pensare al guadagno immediato ma alle conseguenze di tutto ciò?
Per essere più chiari:
Delle ricerche recenti hanno dimostrato che  un aumento dei viaggi spaziali (se i prezzi scenderanno ancora, pur restando relativamente alti, questi diverranno molto più frequenti…dopotutto su miliardi di persone c’è sempre chi può)  porterà ad un impatto molto pericoloso sul nostro clima a causa dell’inquinamento da Particolato Carbonioso (più conosciuto come fuliggine ).
Gli studi si sono concentrati molto su questo materiale inquinante, oltre che sulle emmissioni di biossido di carbonio. La Virgin Galactic ha dichiarato che le emissioni di biossido di carbonio che derivano da un viaggio del genere non sono maggiori di un viaggio aereo tra Londra e New York. Si potrebbe rispondere che anche solo questo non è una cosa da niente, visto che già abbiamo parecchio CO2 prodotto dai nostri aerei tanto per rimanere in tema aerospaziale.

Ma il vero problema è che queste ricerche hanno dimostrato che normalmente il Pergolato di Carbonio (in poche parole il materiale prodotto dalla combustione dei carburanti attuali) viene rimosso nella bassa atmosfera dalla pioggia, ma questi voli non si limitano alla bassa atmosfera ma raggiungono la stratosfera dove non esiste pioggia!

Cosa significa questo?
Significa che la fuliggine andrà a creare una cappa oltre la nostra atmosfera e si stima che questo comporterà un aumento della temperatura terrestre di ben 1,5 gradi centigradi.

Conclusioni

Forse sarebbe il caso di aspettare, il cambiamento climatico è una questione molto importante sulla quale la comunità scientifica sta cercando di sensibilizzare tutta la popolazione e le imprese operanti in diversi settori. Stiamo già assistendo ad un graduale, ma pericoloso, cambiamento climatico sul quale c’è e ci sarà molto lavoro da fare per cercare di contrastarlo, il turismo spaziale al momento, sembra davvero essere fuori luogo e uno sterile business. Tanto per fare un esempio: a causa del cambiamento climatico i ghiacciai delle Alpi già nel 1980 avevano perso circa un terzo della loro superficie e metà della loro massa rispetto al 1950 e dal 1980 in poi ne hanno perso un ulteriore 30%. Secondo alcuni studi è stato stimato che nei prossimi 100 anni, se il surriscaldamento del nostro pianetà continuerà, sulle Alpi non vi srà neanche più la neve.

Qualcuno potrebbe dire che i viaggi spaziali  saranno comunque pochi, almeno per quanto riguarda l’immediato futuro, poichè sono poche le persone che usufruiranno di questo servizio visto ancora i costi proibitivi. Il punto è che gli effetti ci sono fin da subito e in un quadro climatico che già è preoccupante. Perchè aspettare che ci siano ulteriori danni per poi cercare, ove sia possibile, di rimediare ( come già successo troppe volte, anche solo nel settore turistico ) ?
In un futuro dove le tecnologie utilizzate saranno davvero più ecologiche, il turismo spaziale avrà, forse, molto più senso.

Alcuni dati da: TourismReview
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