L’importanza del turismo e gli impatti economici

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Il turismo è un valore aggiunto importante all’economia di una città, di una regione e quindi di tutto un Paese. Di conseguenza lo sviluppo di questo settore può essere determinante al miglioramento delle condizioni esistenti in un luogo. Ma, come già spesso sottolineato, non è solo un fattore economico, ma molto di più. Non a caso esso viene studiato sotto più punti di vista (economico, sociale, geografico, psicologico etc…).
Diciamo subito una cosa: non esiste Paese al mondo che non abbia un potenziale turistico. Com’è ben noto il turismo può essere di tipo culturale, eno-gastronomico, sportivo, di divertimento, naturale, congressuale e via dicendo. Inoltre può essere ulteriormente promosso anche da eventi, festival, spettacoli, fiere…; insomma vi sono tanti motivi per fare turismo e tanti modi per promuoverlo. Vi sono poi anche casi in cui il turismo è stato completamente creato grazie ad attrazioni artificiali, come ad esempio è ciò che è stato fatto a Las Vegas. E’ quindi chiaro che lo sviluppo del Turismo è praticamente possibile ovunque. Partendo dal punto di vista Economico il Turismo gioca un ruolo importante nel contribuire alla crescita economica, creare posti di lavoro, aumentare la produttività e il reddito.
Inoltre esso è un punto chiave anche nella questione diversificazione.
Per diversificazione si intende la presenza di più beni e/o servizi prodotti e offerti. La diversificazione è molto importante in quanto permette di ampliare la propria economia. Per rendere più charo il concetto facciamo un esempio: Se abbiamo un Paese X che vive esclusivamente di agricoltura, esso si troverà in enorme difficoltà nel caso in cui in un anno, a causa di qualche motivo come condizioni meteo particolarmente sfavorevoli, la produzione calasse in modo rilevante. Ma se questo Paese producesse anche altri prodotti o servizi, riuscirebbe sicuramente a reistere meglio, pur avendo ricevuto un duro colpo. Possiamo anche prendere come esempio l’immagine presente all’inizio di questo post: immaginiamo che ogni sfera sia un settore dell’economia. Se una di queste sfere scivola via, ne restano comunque tutte le altre. Ma se invece di tante sfere ve ne fosse solamente una e questa scivolasse via, non ne rimarrebbe nessuna. Ogni sfera aggiunta contribuisce alla diversificazione. Va da sè che più l’economia è diversificata e più il sistema risulta essere, almeno in parte, “protetto”. Il turismo quindi può contribuire, a volte in modo importante, alla diversificazione. Questo concetto può poi anche estendersi al settore turistico stesso, ossia diversificando a sua volta i servizi e sviluppando più forme di turismo nello stesso Paese. Andando ancora più in profondità a sua volta le stesse strutture ricettive, ad esempio, possono attuare strategie di diversificazione dei loro servizi.

Perchè il turismo genera benefici?
I turisti spendono il loro denaro in una grande varietà di beni e servizi e quindi per trasporti, alloggi, divertimenti, musei, vitto e altri ancora: si tratta di entrate che, se non vi fosse il turismo, non si verificherebbero. Vi sono diverse analisi per valutare il turismo in questi termini:

Analisi degli impatti economici:
Sono delle analisi sui flussi di spesa connessi all’attività turistica al fine di indentificare i cambiamenti nelle vendite, nelle entrate fiscali, reddito e posti di lavoro in una regione. Possono essere utilizzate diverse metodologie come analisi input-output, modelli economici, moltiplicatore ( approfondimento più avanti), e analisi di altri dati.

Analsisi di impatto fiscale:
Mette in relazione le entrate governative, sotto forma di tasse, imposte dirette e altre forme legate al turismo, e i costi necessari al sostentamento di servizi e infrastrutture e le stime dei ricavi e dei costi degli enti locali che esplicano questi servizi.

Analisi della domanda
Serve per avere una stima sul tipo e sul numero dei visitatori.

Analisi dei Costi-benefici:
Questo modello serve per indicare le politica più corretta da seguire, o meglio, la più efficiente in prospettiva di un aumento del benessere sociale, tenendo conto sia dei valori monetari che quelli non-monetari. Ciò sta a significare che non si valutano solo i flussi finanziari, ma i costi e i benefici in senso lato, relativi a tutta la collettività. In tale situazione si cerca di valutare in termini monetari tutti gli svantaggi (costi) e tutti i vantaggi (benefici) che l’investimento arreca alla popolazione interessata.

Valutazione Impatto Ambientale:
Un valutazione di impatto ambientale cerca di prevedere l’impatto di una determinata azione sull’ambiente, compresi i cambiamenti sociali, culturali, economici ed anche
su sistemi biologici, fisici ed ecologici. Ulteriori info qui.

Và anche detto che spesso le analisi dell’impatto economico forniscono prospettive unilaterali sugli impatti del turismo, tendendo a sottolineare i benefici che questo apporta o apporterà. Dall’altro lato le analisi ambientali, sociali e culturali tenderanno a concentrarsi di più sugli aspetti negativi.
Lo studio degli Impatti economici servono sopratutto per avere dei dati, e quindi per:
scoprire come i turisti spendono.
determinare gli impatti del turismo sulle vendite delle imprese locali.
scoprire quanto reddito genera il  turismo per le famiglie dell’area di riferimento e
per le imprese
.
misurare il numero di posti di lavoro sostenuti dall’industria del turismo.
calcolare l’importo delle entrate fiscali generate dal turismo.

Il turismo ha una varietà di impatti economici. I Turisti contribuiscono alle vendite, ai profitti, alla creazione di posti di lavoro, alle entrate fiscali e al reddito di una destinazione. Alcuni settori del turismo, come alloggi, ristorazione, trasporti, divertimenti e il commercio al dettaglio possono essere considerati primari, pochè sono direttamente colpiti dal turismo, mentre la maggior parte degli altri settori sono colpiti da effetti secondari.
Principalmente gli impatti economici sono definiti da:
-effetti diretti, indiretti e indotti.
-dispersione della spesa
-effetti di spiazzamento e costi-opprtunità.

Effetti Diretti, Indiretti e Indotti:
La spesa turistica ha un effetto a catena, nel senso che il suo effetto si propaga dal settore turistico al resto dell’economia. Si parla di effetto diretto quando si prendono in considerazione quelle aziende che ricevono direttamente la spesa turistica. Come già sottolineato precedentemente stiamo parlando di ristoranti, alberghi etc…Nello specifico il valore dell’effetto diretto è dato dal valore della spesa turistica meno il valore delle importazioni necessarie a fornire quei beni e/o servizi. Ad esempio, un aumento del numero di turisti che pernottano negli hotel  aumentarà le vendite in questo settore (effetto diretto). A loro volta, però, queste aziende dovranno rivogersi ad altre aziende per il funzionamento dell’attività stessa. E quindi un’impresa turistica dovrà rivolgersi a costruttori ( ad esempio un Hotel avrà bisogno di interventi allo stabile, riparazioni o costruzione totale), avvocati, commercialisti, fornitori di cibo e bevande, energia elettrica e via discorrendo, i quali, a loro volta, si rivolgeranno ad altri fornitori continuando il processo.
Questo giro di spesa viene chiamato effetto indiretto. Per essere più chiari: gli effetti indiretti sono i cambiamenti di produzione derivanti dai vari cicli di ri-spesa delle entrate del settore turistico nelle industrie collegate ad esse (ad esempio industrie fornitrici di prodotti e servizi per alberghi). Cambiamenti di vendite, posti di lavoro e di reddito nel settore della fornitura e pulizia di biancheria, per esempio, rappresentano gli effetti indiretti di cambiamenti nelle vendite negli hotel. Inoltre grazie ai giri di spesa diretti ed indiretti, si avrà un accumulo di reddito per i residenti locali, sotto forma di rendite, salari, interessi e profitti che rappresentano gli effetti indotti.
La somma di tutti e tre gli effetti andrà a determinare l’impatto economico del turismo in una destinazione.
Un cambiamento della spesa turistica può, quindi, interessare praticamente ogni settore dell’economia a causa degli effetti appena descritti.

Dispersione della spesa al di fuori dell’economia locale:
Vi sono, però, anche alcuni altri fattori da considerare. Ad esempio se per il soddisfacimento della domanda turistica vi è bisogno di altro personale, potrebbe verificarsi una “migrazione” di lavoratori da un settore ad un altro, il che può portare al rischio, sopratutto in caso di scarsa occupazione, di abbandono di alcuni altri settori, come agricoltura, pesca o altro a favore dello sviluppo dell’attività turistica oltre che al potenziale spostamento di individui da zone rurali, che perdono lavoratori, a zone urbane che divengono soggette a pressioni aggiuntive poichè devono soddisfare un maggior numero di residenti ( e quindi maggiori infrastrutture pubbliche). Vi sono quindi dei costi-opportunità da valutare attentamente. Inoltre si può verificare il fenomeno di dispersione: ciò si verifica quando si necessita di personale specializzato non presente nella popolazione locale. In questo caso probabilmente sarà necessario importare professionisti non residenti nella destinazione con conseguente dispersione di reddito, poichè questi potranno trasferire reddito nel loro Paese.

Effetto di spiazzamento:
Un altro effetto è il cosidetto effetto di spiazzamento, ossia quando si verifica lo sviluppo di un’attività a discapito di un’altra attività. Se in una data destinazione vi è una struttura ricettiva che risponde e soddisfa tutta la domanda, creare un’altra struttura avrà l’effetto di ridurre le vendite nella prima struttura senza che si verifichi un aumento della domanda.

–Il moltiplicatore–
Il moltiplicatore si basa sul concetto che un’impresa, per operare e vendere i propri prodotti, deve effettuare acquisti da altre imprese operanti nell’economia locale. Queste imprese, o anche fornitori, a loro volta necessitano di acquisti da altre imprese e così via. Si basa quindi sul principio di interdipendenza. Come già scritto precedentemente, una variazione della spesa turistica determinerà una variazione dei livelli di produzione di un’economia, dei redditi, dell’occupazione, delle entrate pubbliche. Il moltiplicatore è il rapporto di due variazioni: variazione di una variabile economica come ad esempio il livello del reddito e la variazione della spesa turistica. Ci sarà quindi un valore per cui si deve moltiplicare la variazione iniziale della spesa turistica per stimare la variazione totale del livello del reddito (nel caso del reddito).
Vi sono diversi tipi di moltiplicatore (del reddito, produzione, entrate pubbliche,vendite, occupazione) e metodologie e la loro interpretazione, spesso, ha creato non poca confusione.
Gli approcci metodologici, dei quali non riporto i dettagli, sono fondamentalmente quattro:
modelli della teoria di base,
moltiplicatore keynesiano
modelli ad hoc
analisi input-output

Il turismo quindi può apportare molti benefici se correttamente sviluppato, può portare valuta pregiata, occupazione, reddito, investimenti e permette una diversificazione dell’economia. Oltre agi aspetti economici esso implica anche impatti sociali e culturali che possono essere sia positivi che negativi.

Il tutto dovrebbe (o meglio…deve!) poi essere attentamente sviluppato con criteri di sostenibilità per permettere la fruizione di una destinazione senza comprometterne l’ambiente nel suo complesso.

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5 Responses

  1. Enrico Conti
    | Rispondi

    Buongiorno. Sono un ricercatore dell’Irpet, Istituto regionale di programmazione economica della Toscana, che si occupa di economia del turismo. In particolare sto cominciando ad interessarmi di valutazione di impatto fiscale del turismo sugli enti locali. Ho apprezzato molto la qualità del vostro sito e mi piacerebbe condividere con voi letteratura e casi di studio in generale sull’economia del turismo e in particolare sull’aspetto che segnalavo poc’anzi.
    un saluto e complimenti ancora

    Enrico Conti

    • PureTourism
      | Rispondi

      Assolutamente si, le email presenti nella sezione contatti sono a completa disposizione.
      A presto e grazie per i complimenti 🙂

  2. Alessandro Majnardi
    | Rispondi

    Salve,
    sono uno studente di Promozione e Gestione del Turismo dell’Università di Novara.
    Ho trovato il vostro articolo molto interessante. Complimenti.

    Mi chiedevo se aveste dei titoli di articoli o riviste da suggerirmi per approfondire l’argomento e se me ne poteste suggerire qualcuno.

    Volevo anche sapere se fosse possibile citarvi, nella sitografia, nel lavoro di tesi che sto sviluppando.

  3. Alex Andreetto
    | Rispondi

    Salve, anche io trovo il vostro articolo molto interessante e volevo chiedere se posso citarne parte del contenuto nella mia tesi magistrale.
    Cordiali saluti
    AA

  4. PureTourism
    | Rispondi

    Il blog è stato fermo per diverso tempo, mi scuso per non aver risposto in precedenza. Ad ogni modo, anche per chi leggerà in futuro il post, è possibile citare gli articoli presenti nel blog con indicazione della fonte.
    Per qualsiasi altra richiesta o informazione basta inviare una mail a: info@puretourism.it
    🙂

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