Turismo nei Paesi Iberico-Americani al 2010

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Come per molti altri Paesi, il turismo è un importante vettore economico anche nei Paesi Ibero-americani (ossia i 19 paesi dell’America Latina e i tre della penisola Iberica). Come messo in rilievo dal rapporto “Tourism in Ibero America” il turismo è stato uno di quei settori che ha resisto meglio alla crisi globale e che quindi ha contribuito, e contribuisce, ad una crescita ed uno sviluppo equilibrato nei paesi Iberico-Americani.
Il turismo rappresenta ben il 9% delle esportazioni di questi paesi con ricevute per viaggi internazionali pari a 135 miliardi di euro solo nel 2009 il che si traduce in un avanzo commerciale nella bilancia dei pagamenti di 65 miliardi di dollari, dal momento che la spesa per i viaggi internazionali è di circa la metà rispetto alle entrate; ed è chiaro quindi che il turismo è un fattore cruciale per i paesi iberico-americani fungendo questo da importante spinta nel riequilibrare la Bilancia dei Pagamenti.
Secondo gli ultimi dati del rapporto “Tourism in Ibero America” in questi 22 paesi si sono registrati 122 milioni di arrivi internazionali ossia il 14% di quelli mondiali. Nonostante che questo dato indichi un calo del 6% a causa della crisi mondiale e della pandemia H1N1 insieme ad altri fattori come disastri naturali, gli ultimi rilevamenti indicano notevoli aumenti negli arrivi nazionali ed internazionali.
In particolare nel 2009 vi era stato un calo sopratutto in Messico e in alcune altre regioni centrali, hanno invece reistito molto bene alla crisi Bolivia (+13%), Nicaragua (+9%), Uruguay (+5%), Perù, Cuba (entrambe +4%), Paraguay (+3%), Cile (+2%) e la Repubblica Dominicana (+0,3%). In altre destinazioni è stato il turismo domestico a resistere meglio alla crisi, come ad esempio in Spagna e Brasile, paesi in cui il mercato interno rappresenta una gran parte della domanda avendo come risultato un’attenuazione delle conseguenze legate ad una diminuzione degli arrivi internazionali. Inoltre, essendo questo settore quello più resistente, il turismo ha partecipato in modo considerevole a sostenere le economie di questi paesi sopratutto in un periodo di difficile crescita, sviliuppo e difficoltà a creare posti di lavoro. Gli utlimi risultati mostrano un aumento nel corso del 2010 sopratutto nelle destinazioni  Centrali e Sud Americane.

-Arrivi-
Nei primi otto mesi del 2010 nei paesi Iberico-Americani si è registrato un aumento degli arrivi internazioni del 7% rispetto allo stesso periodo nel 2009. A differenza di questi paesi l’Europa si sta riprendendo in modo più lento (+3% rispetto al +8% dei paesi Iberico-Americani) a causa delle diverse performance dei paesi membri e in seguito all’eruzione del vulcano islandese.
Dopo 2 anni negativi la Spagna è cresciuta dell’1% e il Portogallo ha registrato un +5% degli arrivi. Anche in Messico, dopo il drastico calo del 2009 a causa della pandemia, sta ritornando a livelli normali ( +7% ad Agosto). Inoltre le aspettative restano positive in seguito anche alla ripresa del mercato USA.
Caraibi, Repubblica Dominicana e Cuba stanno aprendo la strada a miglioramenti con un aumento degli arrivi nei primi mesi del 2010 (circa il 3%), grazie anche ad una diversificazione del loro mercato che attira turisti da Sud America, Europa dell’Est e Asia. Inoltre, la proclamazione di Santo Domingo come capitale culturale 2010 dell’America latina ha dato un forte impulso allo sviluppo e alla promozione del turismo culturale nella Repubblica Dominicana. Panama ha registrato un +13 e in Guatemala nel mese di Settembre l’incremento è stato del 10%. A giugno invece per il Costa Rica l’aumento è stato del 10%, stessa percentuale per il Nicaragua e 9% per El Salvador (per entrambi il dato è però riferito ad Agosto). +1% di arrivi internazionali per Honduras. Per quanto riguarda il Brasile i ricavi provenienti dagli arrivi internazionali sono aumentati nei primi nove mesi del 2010 fino al 12%. Molto bene anche in Argentina (+14% a Giugno) e Uruguay (+14% a Settembre). In Colombia, grazie anche ad investimenti e promozioni, si è registrato nel 2010 un aumento degli arrivi , in particolare del 9% in Agosto; stessa percentuale anche in Ecuador per i  primi nove mesi del 2010.
In Cile invece vi è stata una diminuzione dell’1% a causa del terremoto avvenuto a Febbraio e del successivo tsunami. L’OMT prevede un aumento totale degli arrivi internazionali nel 2010 del 5-6% che proseguirà anche nel 2011 anche se ad un ritmo più lento.
Ovviamente il numero degli arrivi varia a seconda delle destinazioni. Tra i Peasi Ibero-Americani è la comunque la Spagna a contare il maggior numero di arrivi; il 43% degli arrivi nel 2009 tra questi paesi riguardano la Spagna (con 52 milioni di arrivi nel totale di 122 milioni in tutti i Paesi Iberici-Americani). La Spagna insieme al Messico e al Portogallo, rappresentano il 70% del totale degli arrivi internazionali per le 22 nazioni dell’America Latina. A seguire si collocano destinazioni con una media di circa 4 milioni di arrivi, come il Brasile (4,8 milioni), Argentina (4,3 milioni) e la Repubblica Dominicana (4 milioni) mentre invece Cuba, Cile, Colombia, Perù e Uruguay presentano un numero di arrivi turistici internazionali attorno ai 2-3 milioni.  Altri, con più di un milione di arrivi comprendono Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Panama e Andorra.
Dal rapporto viene sottolineato che, oltre ai turisti, quotidianamente vi sono un numero considerevole di escursionisti anche se il numero è di difficile quantificazione poichè non tutte le destinazioni presentano dati sugli escursionisti, che in alcuni casi sono molto più numerosi dei turisti.

–Motivi di Viaggio–
Per quanto riguarda le motivazioni, il 70% dei turisti si reca in queste destinazioni per viaggi di piacere, il 19% per motivi personali, di solito per far visita a parenti ed amici, e l’11% per motivi di Business.

–Paesi di Provenienza–
Una buona percentuale degli arrivi in America Latina proviene da Canada, Stati Uniti e da Paesi della stessa regione.
Statunitensi e Canadesi rappresentano il 30% di tuti gli arrivi turistici a Cuba, Honduras e Panama, ancora più rilevanti in Messico dove rappresentano l’85%, in Costa Rica (45%) e Repubblica Dominicana (43%).
Nella Penisola Iberica, invece, la maggior parte degli arrivi internazionali provengono dall’Europa ( 83%), mentre gli arrivi dalle Americhe è del 4% della cui metà provenienti da Stati Uniti e Canada.
Inoltre  la Spagna, il Portogallo e Andorra generano 1,7 milioni di flussi di arrivi nelle Americhe in particolare Brasile (425 mila), Messico (323 mila), Repubblica Dominicana (272mila) e Cuba (147mila). A parte per il Brazile, dove la maggioranza proviene dal Portogallo, in genere i maggiori arrivi provengono dalla Spagna.
Altri 7 milioni di arrivi provengono dall’Europa, in particolare in Brasile (1,4 milioni), Messico (1,2 milioni), Repubblica Dominicana (1milione), Argentina (770 mila) e Cuba (762 mila).
Gli arrivi provenienti dall’Asia-Pacifico, Africa e Medio Oriente rappresentano l’1% degli arrivi nei paesi Latino Americani. Ma, nel dettaglio, rappresentano il 5% degli arrivi internazionali in Brasile e Perù e tra il 2% e il 5% a Cuba, Guatemala, Panama, Cile, Colombia, Paraguay e Venezuela.
Rilevante è anche il turismo in alcune destinazioni generato da residenti all’estero, in particolare nella repubblica Dominicana (questa categoria rappresenta il 13% degli arrivi) e in Nicaragua (9%).

–Strutture ricettive–
Nel 2009 le destinazioni Latino-Americane disponevano di circa 3 milioni di camere presso Hotel e altre strutture ricettive ossia il 13% di quelle totali a livello mondiale. In testa, come capacità, troviamo la Spagna con 863 mila stanze, seguita dal Messico (624 mila stanze),Brasile (289 mila), Argentina (217 mila), Perù (186 mila).
Colombia e Portogallo superano le 120 mila
camere, mentre un numero significativo
di destinazioni hanno una capacità alberghiera compresa tra le 15 e le 75 mila camere.

–Tassi di occupazione–
I tassi di occupazione, secondo i dati disponibili, sono più alti in Venezuela (65%), mentre in Cile e Argentina sono i più bassi ( 27% e 29%).

Fonte: UNWTO
-E’ possibile visionare il rapporto sul turismo Iberoamericano in questa pagina (nota, il rapporto è solo in lingua Spagnola).

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