Sostenibilità nelle imprese turistiche:Linee Guida e riflessioni

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Foto: Ross Yourth

Parlare di sviluppo del turismo sostenibile è parlare di un modo sano e fruttuoso di sviluppare il settore nel suo complesso. A dire la verità con il termine “turismo sostenibile” a volte si ha quasi la sensazione di descrivere una forma particolare di sviluppo del Turismo e delle imprese turistiche, e/o utilizzando il termine “turismo resposnabile” di una forma di fruizione del tempo dedicato ai viaggi anch’esso particolare, quasi si stesse parando di un ramo del turismo, come dire “oggi ho deciso di fare turismo responsabile, domani faccio quello enogastronomico”!! Il termine stesso Turismo, dovrebbe contenere implicitamente il senso e i principi della parola sostenibilità senza aver bisogno di una specificazione. Forse è un obiettivo difficile da realizzare ma non impossibile, almeno in parte. Prima di passare in rassegna alcune linee guida utili  in direzione di uno sviluppo di una qualunque impresa turistica (e non solo), quindi sopartutto per chi volesse avvicinarsi a questo tipo di gestione, ed esempi per monitorare il grado di sostenibilità, partiamo da una considerazione: Il turismo sostenibile si fonda su tre principi quali protezione ambientale, responsabilità sociale e prosperità economica. Se consideriamo questi tre fattori, ci si accorge che sono anche condizioni essenziali per la vita stessa del turismo,  e quindi per imprese turistiche ma anche per un miglioramento delle condizioni dei cittadini di un dato luogo, andando a configurarsi come garanzia di uno sviluppo futuro. Qualunque impresa ha come obiettivo, salvo forse alcuni casi, di porsperare per più lungo tempo possibile. E’ chiaro quindi che se l’ambiente in cui si opera non si degrada, se gli impatti socio culturali sono per lo più positivi, anche l’aspetto economico non potrà che trarne beneficio anche e sopratutto nel lungo periodo. Negli ultimi anni la sostenibilità è divenuto sempre più un concetto considerato importante, a volte decisivo, nelle scelte imprenditoriali e nelle scelte politiche, ma non è ancora abbstanza.

Informazione” è una di quelle parole magiche che contribuiscono all’affermarsi di questi principi. Probabilmente ,tramite essa, è possibile creare quell’effetto a catena che si verifica anche nei processi economici. Esempio: partendo dalle singole imprese, le quali si informano e adottano politiche ambientali, successivamente informano sia dell’operato effettuato che di progetti futuri (sviluppando anche rapporti con altre attività locali ultile ad uno sviluppo generale) offrendo parallelamente semplici ma importanti nozioni i propri clienti. I clienti, di conseguenza, ricevendo informazioni potranno interessarsi ancora di più al fenomeno, parlarne ad altre persone e influenzare così le scelte ed i comportamenti di altri fruitori del Turismo. Ovviamente non basta solo questo, ma è un importante progresso, insieme ad un indirizzo anche nelle scelte governative dei singoli Paesi.

Un primo passo è quello di creare una politica sostenibile d’impresa che andrà a definire e comunicare in modo chiaro gli obiettivi prefissati sia aziendali che a livello ambientale, socio culturale ed economico con i relativi impatti.

Sustainable Tourism International propone cinque fasi iniziali per fare ciò:

Fase 1

Definire in modo chiaro e conciso la politica sostenibile che si vuole intraprendere in modo da fornire un solido quadro per lo sviluppo di un efficace piano di gestione.

Fase 2

Determinare gli impatti positivi e negativi che vengono generati dall’azienda, come ad esempio la quantità di energia ed acqua consumata, la quantità di gas serra che vengono emesse dall’esercizio dell’attività e i benefici economici forniti alla comunità locale.
Distrubuire gli sforzi con un ordine di priorità in base ai fattori che generano più impatti insieme a quelli che garantiscono una diminuzione dei costi e maggiori ritorni sugli investimenti.

Fase 3

Creare dei forti collegamenti con tutte le parti interessate. E’ di fondamentale importanza determinare il grado di cooperazione con i fornitori, con i clienti, con i dipendenti e con la comunità locale.
Difatti per far sì che la politica adottata dia buoni risultati è necessario rendere partecipi attivamente tutti i dipendenti. Essi devono, qunidi, ricevere tutta la formazione necessaria per riuscire a contribuire positivamente al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. Come già riportato in precedenza, comunicare con i clienti è un ottimo modo per stimolare la cooperazione e l’interesse contribuendo a sensibilizzarli ed educarli oltre che un modo per renderli partecipi dell’attività stessa e degli obiettivi raggiunti.
Per quanto riguarda i fornitori bisogna capire se essi posseggono degli standard sostenibili, quindi scoprire se dispongono di una politica sostenibile, se possegono di certificazioni o comunque un programma sostenibile. In caso negativo, è possibile anche educarli ed informarli in modo da poter raggiungere un più alto grado di sostenibilità.
Inoltre è importante cooperare con le comunità locali e farle sentire parte integrante del sistema stesso.

Fase 4

La politica sostenibile dovrebbe basarsi anche su un miglioramento continuo e quindi creare dei sistemi di misurazione dei progressi e dgli obiettivi raggiunti, in questo modo si riesce a capira cosa sta funzionando e cosa no.
Un buon sistema di valutazione sono anche valutazioni effettuate da terze parti o feedback dei clienti o richiedere l’assistenza di uno specialista.

Fase 5

Aggiornare annualmente la politica sostenibile eliminando tutte le pratiche che non funzionano e svilupparne delle nuove, quasi come se questo documento fosse un qualcosa di “vivente” , qualcosa che si evolve con l’attività stessa.

-COME PROCEDERE-

Per costituire un documento in cui è descritta la politica sostenibile, e successivamente conseguire i risultati, è opportuno riuscire a misurare gli impatti, poichè solo avendo un metro di misura sarà possibile valutare e gestire ciascuno degli impatti generati.

E’ quindi opportuno stabilire una base per ciascun impatto utilizzando variabili quantificabili che si basano sugli attuali livelli di impatto per poi stabilire gli obiettivi da raggiungere in modo da ridurre al minimo possibile gli impatti negativi e massimizzare quelli positivi. A tal fine può essere utile affidare ad un dipendente il compito di monitorare ed eseguire le attività previste nonchè registrare ed analizzare i risultati.

Come già riportato è importante educare e formare il personale (ma anche i clienti) circa i modi tramite i quali possono aiutare a raggiungere gli obbiettivi. Una volta costituito un valido piano di azione bisogna quindi concentrarsi al raggiungimento dei risultati. Anche su questo punto SustainableTourism elenca consigli pratici da usare per migliorare la sostenibilità ed effettuare valutazioni.

-Gestione e riduzione dei gas serra:

Il settore dei Viaggi e Turismo concorre inevitabilmente al cambiamento climatico sulla Terra in particolare in riferimento ai trasporti. Teniamo in considerazione che i trasporti, sia aerei che terrestri, combinati tra loro sono tra i maggiori “contribuenti” alle emissioni dei gas serra e subito dopo ai trasporti, nel settore turismo, i maggiori consumi provengono dalle strutture ricettive. Una corretta gestione delle emissioni contibuirà quindi ad una riduzione del riscaldamento globale, indirizzerà verso una certa indipendenza energetica rispetto a fonti energetice non rinnovabili e spesso provenienti dal’estero e potrà ridurre notevolmente i costi operativi.

Misurazione degli impatti: come calcolare le emissioni dei gas ad effetto serra?
E’ possibile calcolare le emissioni di Co2 e gas serra affidandosi ad un protocollo sui gas effetto serra nazionale o ad uno internazionale al fine di registrare annualmente nel modo più accurato i dati  sulle emissioni, oppure esistono anche dei calcolatori che forniscono un mezzo semplice per misurare i livelli di emissione. La stessa STI (SustainableTravelInternational) fornisce questi calcoli e tutti i progetti sono certificati e conformi alle direttive del protocollo di Kyoto. “Myclimate” sviluppa e sostiene progetti in tutto il mondo per ridurre in modo diretto i gas serra ed in questo modo proteggere il clima. I progetti di compensazione del carbonio di myclimate soddisfano gli standard più elevati (CDM, Gold Standard). Per un approccio meno dettagliato è possibile utilizzare il calcolatore di emissioni di CO2 di Level.co.uk. Altre informazioni sui gas serra e sulle emissioni nel sito italiano ReteClima.it.
E’ possibile contribuire alla riduzione delle emissioni anche tramite altre semplici azioni come riducendo il ricorso all’auto, ottimizzando l’uso delle biciclette e del trasporto pubblico  incoraggiando anche amici e colleghi. Oppure utilizzare il carsharing per l’uso dell’auto.

Può essere una buona idea pubblicare gli orari di trasporto pubblico in uno spazio comune all’interno del posto di lavoro.
Nel caso in cui si utilizzano veicoli commerciali personali o aziendali prendi in considerazione l’uso di auto ibride. Sebbene i costi iniziali possono essere superiori, si deve considerare il  risparmio di risorse e di denaro che si realizza nel corso della vita del veicolo.  I veicoli ibridi sono in grado di ridurre le emissioni di smog del 90%. Inoltre, a differenza dei veicoli a trazione elettrica originali, quelli ibridi possono raggiungere velocità fino a 100 km / h. Infine bisogna tenere presente che spesso sono disponibili, per questo tipo di veicoli,  agevolazioni fiscali.  Per ulteriori informazioni, visitare e www.hybridcars.com www.fueleconomy.gov. Aggiungo anche un forum in italiano sule auto ibride.
E’ bene anche ricorrere, quando possibile, a video-teleconferenze o altre forme di telecomunicazione che riducono la necessità di viaggiare.
Monitorare il rendimento utilizzando gli attuali  livelli di emissione di gas a effetto serra come benchmark e confrontare i livelli di emissioni futuri.

-Gestione dei rifiuti solidi, riduzione, riutilizzo e riciclaggio

Minimizzare la quantità di rifiuti solidi che và nelle discariche e negli inceneritori aiuta a ridurre gli impatti ambientali negativi. Inoltre, riducendo al minimo i rifiuti, si riduce la necessità di materiali vergini e limita la quantità di gas serra che viene rilasciato durante tutto il ciclo di vita del prodotto (per esempio estrazione, produzione, distribuzione, uso e smaltimento). Integrando la riduzione dei rifiuti solidi al riciclaggio, in un programma di gestione, consente anche di ridurre i costi di acquisto, i costi di trasporto e di smaltimento, tutelando l’immagine dell’azienda dagli effetti di degrado di una zona limitando allo stesso tempo i rischi derivanti da un non corretto smaltimento dei rifiuti.

Misurare l’impatto dei rifiuti:
Per determinare il volume dei rifiuti prodotti è possibile richiedere informazioni presso le imprese che si occupano del prelievo e dello smaltimento dei rifiuti, a patto che questi usino misurare o calcolare i rifiuti prodotti dalle aziende. In caso affermativo si può richiedere direttamente a loro le informazioni relative agli ultimi 12 mesi (di solito i rifiuti si misurano in metri cubici). Lo stesso procedimento può essere utilizzato in riferimento ai rifiuti che vengono riciclati.
Se invece queste informazioni non sono reperibili, allora bisognerà provvedere ad una misurazione in proprio, ciò è possibile farlo misurando la quantità di rifiuti e di rifiuti riciclabili prodotti in una settimana. E’ opportuno ripetere questa operazione più volte l’anno, almeno quattro, in modo da poter stabilire una media più o meno precisa. Una volta ottenuta a media, questa la si può moltiplicare per 52 settimane ed ottenere una stima del volume totale di rifiuti annui.

Gestione dell’impatto rifiuti:
Per una corretta gestione dei rifiuti è bene considerare queste tre parole: riduzione, uso/riutilizzo e riciclo.

Riduzione:
A questo proposito vi sono alcuni esempi pratici al fine di ridurre i rifiuti; è consigliabile evitare di utilizzare oggetti usa e getta e merci che utilizzano un imballaggio eccessivo laddove sia possibile e prediligere acquisti di beni che utilizzano contenitori che possono essere riutilizzati o riciclati.

Utilizzare le e-mail piuttosto che lettere (se non necessario) e memorizzare informazioni in un pc piuttosto che su carta.

Donare tutto ciò che non risulta più essere adatto agli ospiti alla beneficenza piuttosto che gettare, come saponi residui, biancheria, tessuti etc.. così come anche attrezzature obsolete o non più utilizzate e alimenti non utilizzati.

In caso di stampa di documenti è preferibile effettuare una stampa fronte-retro piuttosto che una pagina alla volta.

Predisporre di una bacheca su cui affiggere informazioni per tutti i dipendenti o utilizzare le e-mail piuttosto che mandare una comunicazione su carta ad ognuno di loro.

Evitare oggetti usa e getta anche nei punti di ristoro per qunto possibile.

Considarare di ridurre l’invio di brochure magari eliminando dalla lista i clienti che non hanno acquistato negli ultimi 3-5 anni.

Uso/Riuso:
E’ buona pratica acquistare beni di produzione locale; in questo modo si risparmia energia poichè prodotti importati richiedono maggiore imballaggio ed un uso maggiore dei trasporti.

-Acquisto di batterie ricaricabili al posto di quelle usa e getta.

-Impostare le stampanti in modo tale che stampino automaticamente su entrambi i lati del foglio.

-Acquisto di tovaglioli in stoffa al posto di quelli carta. Se questo non dovesse essere possibile utilzzare tovaglioli a rotolo piuttosto che tovaglioli di carta piegata poichè in genere le persone utilizzano meno carta con un sistema a rotolo.

-Acquisto di filitri aria per il riscaldamento, ventilazione e condizionamento riutilizzabili.

-Utilizzare nelle camere sapone liquido e lo shampoo con erogatore.

-Riutilizzare asciugamani e lenzuola danneggiati come stracci.

-Riutilizzare carta e imballaggi in arrivo per confezionare merci in uscita.

Riciclo:
-Informarsi sul materiale che viene riciclato negli impianti locali di riciclaggio o , in mancanza di tale servizio, ci si può indirizzare verso un programma di riciclaggio effettuato autonomamente.

La maggior parte dei sistemi di riciclaggio riciclano lattine (in alluminio e in metallo), carta, cartone, giornali, vetro, olio per motori e plastica.

Purtroppo solo meno dell’ 1% dei telefoni cellulari vengono riciclati, ciò significa che vi sono oltre 500 milioni di cellulari in discarica.

Per riciclare o donare un telefono cellulare non più utilizzabile o non più in uso è possibile farlo tramite greenphone, pawsplace, collectivegood e wirlessfoundation (in alcuni è prevista anche una ricompensa–NOTA: purtroppo alcuni operano solo negli USA, se siete a conoscenza di imprese che effettuano simili servizi in Europa mandate una mail o scrivete un commento in modo da poter aggiornare la lista–)
Inoltre utilizzare cartucce per stampanti ricilcate possono costare fino al 75% in meno di quelli nuovi. Utilizzare questo tipo di cartucce oltre che utile è anche più economico. Anche per le cartucce esistono dei siti tramite i quali è possibile ordinare cartucce ricilcate (ad esempio carrotink e cartridgeworld. Inoltre è possibile donare cartucce tramite fundingfactory e recyclefound (queste due imprese coprono tutte le spese di spedizione!). Un servizio di recupero cartucce è presentato anche nel sito in lingua italiana di europrinter. Inoltre anche molti marchi di stampanti offrono un servizio simile, ad esempio il programma di riciclaggio della Canon, Epson ed HP.
Particolare attenzione và posta al trattamento delle batterie, poichè esse contengono metalli pesanti che sono estremamente tossici per l’ambiente e che quindi vanno smaltite correttamente (sul territorio nazionale un servizio di questo tipo è effettuato da COBAT).

Consigli per iniziare un programma di riciclaggio:
Prima di tutto è bene classificare il tipo di rifiuti e quindi determinare i diversi tipi di materiali destinati ad essere raccolti per il ricilaggio.
E’ quindi poi consigliabile contattare le imprese predisposte al riclaggio per ottenere informazioni su programmi da loro offerti e su come e quando effettuano la raccolta e quali materiali prelevano; è possibile contattare anche l’amministrazione locale per eventuali elenchi sulle sostanze vietate (come batterie, pneumatici etc..) e che devono necessariamente essere soggette a procedure speciali.

E’ comunque importante far sapere  e quindi comunicare (tramite pubblicità, locandine, media etcc)  gli sforzi che si stanno facendo alla comunità, in modo da sucitare interesse e spingere alla partecipazione più soggetti possibili e sottolineare i vantaggi apportati all’ambiente anche al personale dell’azienda stessa.

Se possibile, è utile investire su materiali riciclati, come ad esempio sulla carta riciclata, ormai facilmente reperibile e a costi molto competitivi.

Compostaggio dei rifiuti:
I vantaggi del compostaggio sono molteplici e ancora di più se integrato al riciclaggio poichè contribuisce a diminuire la dimensione dei rifiuti solidi, contribuisce a migliorare la qualità del terreno, diminuisce i costi legati allo smaltimenti dei rifiuti e minor materiale significa anche una maggiore vita delle discariche esistenti.

I rifiuti che possono essere compostati sono prevalentemente cibo e altri materiali come foglie, rami, erbacce e piante. Altre info sul compostaggio qui

-Riduzione del consumo di acqua:

L’acqua è una risorsa importantissima e la sua scarsità è già una realtà concreta. E’ quindi di estrema importanza utilizzarla senza sprechi.

Misurazione dei livelli di consumi idrici:
Una diminuzione dei livelli di consumi contribuisce non solo a tutelare questa preziosa risorsa ma permette anche di diminuire i costi operativi. La bolletta dell’acqua può essere un utile strumento per determinare i livelli di consumi sia mensili che annui.

Gestione degli impatti:
Per ridurre i consumi di acqua si può agire in questo modo:

Prima di poter gestire una riduzione del consumo di acqua è importante determinare quanto di questa risorsa è utilizzata dall’azienda per poi fissare degli obiettivi e di conseguenza stabilire un piano d’azione per limitare l’utilizzo dell’acqua.

Può essere utile affidare ad un dipendente il compito di monitorare ed esaminare i risultati.

Anche in questo caso l’informazione è importantissima, quindi informare e formare il personale ma anche informare i clienti su come possono contribuire a raggiungere gli obiettivi e sensibilizzarli sull’argomento. Un esempio pratico può essere quello di istituire un servizio mediante il quale i clienti possono scegliere di utilizzare asciugamani e lenzuola più volte, senza dovere ogni giorno lavarle (se non necessario). Attrezzare la struttura con impianti efficienti di drenaggio sia interni che esterni, cercare di evitare lo spreco di acqua utilizzata nelle docce, rubinetti e bagni, magari ricorrendo a impianti a basso flusso o con sensori.
In caso di sostisuzione di impianti come lavastoviglie, lavatrici etc… (da utilizzare comunque possibilmente quando sono pieni) è preferibile acquistare impianti Energy Star® in modo da ridurre consumi idrici ed energetici.
Controllare se ci sono perdite di acqua e nel caso intervenire per bloccarle.
In seguito bisogna monitorare i risultati, avendo come punto di riferimento i consumi attuali (i livelli registrati all’inzio) e confrintando le bollette.

Trattamento Acque grigie.
Le acque grigie sono le acque di scarico dei lavandini e delle doccie. Queste sono molti più facilmente depurabili di quelle nere (ossia le acque proveniente dai servizi igienici) ed uno dei modi più semplici ed efficaci per ridurre il consumo di acqua è il riciclo delle acque grigie. Essa, infatti, può essere facilmente riutilizzata per lo scarico del WC, per innaffiare giardini e campi da golf o per lavaggi di esterni ad esempio. In questa pagina del sito web IRIDRA è possibile trovare ulteriori informazioni.

Per le aziende che stanno valutando il riclclo delle acque grigie vi sono alcuni suggerimenti:

-Controllare i codici sanitari e gli enti locali per restrizioni e linee guida che riguardano le acque grigie.

-Consultare un idraulico, possibilmente con esperienza nell’installazione di impianti per il trattamento delle acque grigie. Questi sistemi sono molto complessi per cui è indispensabile affidarsi ad uno specialista.

-Utilizzare materiale naturale, ad esempio saponi biodegradabile che non danneggiano l’ambiente.

Esistono anche saponi che una volta utilizzati possono essere utilizzati come concime per piante, quindi perfetti per un riutilizzo delle acque grigie per irrigazioni.

-Utilizzare filtri nei lavandini che impediscono a residui di cibo o altro di scorrere nelle tubature.

-Non utilizzare acque grigie non depurate per lavare verdure o frutta.

-Non conservare le acque grigie, esse vanno immediatamente depurate poichè se lasciate in un contenitore possono infettarsi o comunque inquinarsi divenendo poi pericolose per la salute.

Oltre a Iridra è possibile trovare ulteriori info su Green Plumbers o nel programma di Management sostenibile di FreshWaters.com.

Gestione delle acque Reflue.
E’ importante, oltre ridurre il consumo di acqua, anche porre attenzione alle acque di scarico o comunque non riutilizzate. Lo scopo della gestione delle acque reflue è quella di preservare gli ecosistemi acquatici ed aumentare la disponibilità di acqua potabile.

Misurazione dell’impatto:
E ‘importante controllare la composizione e la qualità delle acque reflue e di qualità  almeno una volta all’anno da un esperto ambientale per contribuire a limitare l’immissione di sostanze pericolose le sostanze pericolose nei sistemi fognari. È inoltre possibile acquistare kit per test e misurazioni delle acque reflue.

Gestione:
Alcuni accorgimenti per una corretta gestione delle acque reflue sono:
Utilizzo di detergenti per la lavanderia concentrati o in plovere insieme ad altri liquidi per pulizia senza fosfato e candeggina e biodegradabili.

Se possibile utilizzare materiale completamente non pericoloso per l’ambiente per le pulizie.

Utilizzare detersivo per piatti completamente biodegradabile e che non contenga acido nitrilotriacetico o candeggina.

Evitare di smaltire prodotti chimici nello scarico dei lavandini o nel WC.

Per tutti i prodotti chimici utilizzati, ad esempio nelle pulizie, informarsi presso le strutture sanitarie apposite circa lo smaltimento.

In caso in cui, per sbloccare eventuali tubature intasate, si debba ricorrere a prodotti chimici, utilizzarli nella minima quantità possibile. Prima di fare ciò è possibile provare con metodi non inquinanti.

-Efficienza energetica e risparmio energetico:

Con una corretta gestione dell’energia e quindi con l’applicazione di buone pratiche di efficenza energetica ed investimenti verso energie rinnovabili non solo ci si può dirigere verso una maggiore indipendenza energetica ma si aiuta la conservazione delle risorse naturali e a ridurre sia l’emissione dei gas serra che dei costi operativi oltre che guadagnare maggiore fedeltà della clientela ed aumentare la vendibilità dei servizi, costituendo quindi un ritorno dagli investimenti effettuati in questa direzione.

Misurazione dell’impatto:Misurare i livelli di consumi energetici.
Come nel caso dei consumi idirici anche per l’energia elettrica un perfetto indicatore dei consumi di esercizio sia mensili che annuali è costituito dalla bolletta nel quale si ritrovano i valori espressi in Kwh oppure è possibile far riferimento al contatore.
Dovrebbero essere presi in considerazione tutte quelle altre forme di produzione di energia come il solare, l’eolico, il compostaggio etc…Una corretta gestione dell’energia può apportare notevoli benefici in fatto di costi, per fare un esempio la sostituzione dei sistemi di illuminazione obsoleti con sistemi a basso consumo energetico può far risparmiare fino a due terzi di energia consumata in meno.

Gestione dell’impatto.
E’ opportuno, anche in questo caso, fissare degli obiettivi  per il risparmio energetico e sviluppare così un piano d’azione ed in seguito monitorare i risultati.
Come per gli altri punti è importante informare ed educare il personale nonchè i clienti stessi circa gli obiettivi e la politica di risparmio energetico attuato. Un buon metodo per valutare i risultati e confrontare le bollette di riferimento (prima del piano d’azione) con quelle successive e valutarne le diferenze.
Inoltre è bene informarsi su incentivi e prodotti o servizi messi a disposizione per aiutare le aziende a risparmiare energia.

Alcune partiche consigliabili sono:
Spegnere le luci quando non sono necessarie o quando vi è abbastanza illuminazione proveniente dalle finestre e preferire una colorazione delle pareti chiare o che comunque aiutino a riflettere maggiormente la luce.
Spegnere computer, stampanti e fotocopiatrici tutte le sere e quando non sono utilizzati per diverso tempo e spegnere anche altre attrezzature come ventilatori, macchine per caffè elettriche etc…
Inoltre gli screensavers dei monitor dei pc è vero che proteggono lo schermo, ma non risparmiano energia: è quindi preferibile utilizzare la modaltà “sospensione” quando non utilizzati o , in mancanza di tale modalità, spegnerli se non utilizzati. Fare attenzione alle fotocopiatrici, queste di solito utilizzano più energia di altri dispositivi, assicurarsi quindi di attivare almeno un modalità “stand-by” quando non in uso.
E’ molto importante anche utilizzare sistemi di riscadamento o condizionamento in modo efficiente e controllare sempre che le componenti funzionino in modo approrpioato e con una corretta manutenzione ed in ogni caso non utilizzare stufe elettriche, consumano molto e non sono efficienti.

Basso costo e sistemi a risparmio energetico.
Un ottimo consiglio è quello di sostituire le lampade utilizzate con altre a risparmio energetico. Possono costare un pò di più al momento dell’acquisto ma fanno risparmiare dal 70% al 90% di energia rispetto alle lampade tradizionali il che significa un notevole risparmio sulle bollette e mediamente hanno una vita più lunga di quelle standard.
Per i termostati ed altri impianti preferire quelli Energy Star ed eseguire manutenzioni programmate come ad esempio per i filtri e tubazioni.
Controllare che anche gli infissi, come ad esempio porte e finestre siano realmente isolanti.

Investire nell’efficenza energetica
Dove sia possibile è preferibile acquistare energia rinnovabile ed usare pannelli solari.
Utilizzare nuove tecnologie come i temporizzatori e sensori di movimento per il controllo dell’illuminazione, possono apportare un notevole risparmio.

Ulteriori info su ricerche sul risparmio energetico sul sito dell’Electric Power research Institute (EPRI).

-Impatti sulla Biodiversità

La conservazione dell’ecosistema e della biodiversità è un altro punto importantissimo per mantenere il delicato equilibrio economico del pianeta.
Tutte le attività commerciali possono minacciare la biodiversità e l’ecosistema ,a è anche vero che gli impatti possono variare notevolmente tra queste attività.
Al fine di tutelare la biodiversità è possibile, oltre che attuare politiche ambientali di cui sopra, contribuire a sponsorizzare progetti di conservazione e valorizzazione locale così come attivarsi al fine di proteggere e/o risanare il territorio di proprietà in cui viene esplicata l’attività.

Assicurarsi che gli impatti siano minimi insomma, senza inquinare ma proteggendo l’area di interesse.

Altri consigli utili, in generale, sono di spegnere il motore dei veicoli quando fermi e cercare di ridurre il rumore ambientale.

-Preservazione della cultura e delle norme sociali nella comunità locale.

La sostenibilità socioculturale si basa su una comunicazione ed uno sforzo da parte delle imprese per lavorare insieme alla popolazione locale al fine di mantenere e proteggere la cultura e la società locale oltre che rendere partecipi attivamente le comunità e garantire un ritorno esonomico a tutti.

Cosa fare:
Le misurazioni degli impatti socio culturali possono essere piuttosto difficili, la miglior cosa da fare, inizialmente, è quella di ottenere dei feedback dalla comunità in cui opera l’azienda.

Organizzare degli incontri con i rappresentanti, almeno una volta l’anno, per determinare in che modo l’azienda li rende partecipi e in che modo li consdiziona a livello sociale e culturale ed assicurarsi che i loro diritti e le loro aspirazioni siano riconosciute ed incorporate nelle scelte operative d’azienda. In oltre questi meeting possono essere anche un modo per fornire notizie importanti ed aprire discussioni ad esempio circa l’espansione dell’attività, l’avvio di nuovi progetti etc…

Alcune variabili quantificabili riguardanti gli impatti socio culturali possono basarsi su:

Formazione del personale misurata confrintando le ore di lavoro con le ore di formazioni svolte in un anno.

Denunce ricevute dall’azienda da parte di persone residenti nella zona di operatività nel corso di un anno in forma di feedback negativi e dall’altro lato il totale degli apprezzamenti ricevuti.

La quantità di tempo dedicata ad incontri con rappresentanti della comunità al fine di garantire che le loro esigenze siano soddisfatte e che siano interessati allo sviluppo del turismo.

Gestione dell’impatto:

Oltre ai suddetti incontri è importante essere a conoscenza di usi e costumi che possono offendere o impressionare i clienti o al contrario di modi di fare che sono sconsigliati o vietati agli outsiders poichè potrebbero offendere gli usi sacri o locali della comunità.
Anche qui l‘informazione e l’educazione sono fondamentali: il turismo può aumentare la coesione sociale e rafforzare lo scambio rispettoso tra culture oltre che favorire una diminuzione dei pregiudizi, a patto che ci sia una corretta informazione a monte del processo turistico. Può essere quindi opportuno preparare del materiale didattico da sottoporre ai viaggiatori in arrivo e consigliando loro il comportamento da avere, specialmente in aree particolarmente sensibili culturalmente. Offire anche servizi multimediali oltre che cartacei, se possibile.
Invitare quindi alla partecipazione civica e alimentare la cura verso il patrimonio locale e nazionale, in sinstesi cercare di essere di supporto, di sensibilizzare e di spingere ad uno scambio positivo fra diverse culture educando personale e clienti.

Uno sviluppo sostenibile prevede anche un ritorno economico a tutta la comunità sia in modo diretto che indiretto.
Per quanto riguarda il primo punto, ad esempio, possono essere messe in atto una serie di azioni come prendere accordi con altre attività locali (ristoranti, locali etc..) ed evitare prodotti d’importazione a vantaggio di quelli locali o incoraggiare i propri clienti a visitare le attrazioni culturali promuovendo e divulgando le attività culturali aperte al pubblico. Altre azioni possono consistere nell’incoraggiare i clienti ad effettuare acquisti di beni prodotti in loco visitando imperse, bitteghe artigiane e informarli circa progetti legati al turismo, all’arte, alla cultura, all’artigianato e perchè no, all’enogastronomia.
A livello indiretto si contribuirà a creare posti di lavoro, a migliorare le infrastrutture, ed è indicato anche sostenere la formazione della popolazione locale nell’attività turistica, ove non sia competitiva con i servizi erogati, in modo che vadano a completare il servizio erogato o ad aumentarlo. E’ altresì importante assicurarsi che le pratiche di assunzione e le condizioni di lavoro non siano di sfruttamento e che non vi sia alcun tipo di discriminazione di razza, di sesso, di religione od altro. Può essere utile avviare un progetto che vada a sostenere l’intera comunità e garantire che la domanda delle risorse operative (come acque ed energia) non entrino in competizione con le esigenze della comunità locale. Se possibile affidare il lavoro di arredo e abbellimenti ad artigiani e designers locali e scoraggiare i turisti nel donare soldi ai mendicanti altrimenti potrebbe rafforzarsi l’idea che i turisti sono ricchi e la popolazione è povera (ciò è particolarmentevero in luoghi in via di sviluppo), molto meglio far capire loro che il modo migliore per sostenere la comunità è acquistare prodotti locali e sostenere progetti di sviluppo.

Per ulteriori info su questi punti visita la pagina dedicata agli impatti socio culturali derivanti dall’attività turistica o il sito STI (lingua inglese).

-Acquisto Responsabile

Uno dei modi migliori per contribuire fare acquisti necessari all’esercizio è effettuare acquisti responsabil (o anche dettti acquisti verdi) che si basa essenzialmente sull’acquisto di materiale prodotto localmente e servizi da imprese locali nonchè l’acquisto di prodoti a sostegno del commercio equo e che hanno impatti ambientali ridotti.

Misurazione impatto acquisti responsabili:
E’ possibile effettuare una misurazione calcolando tutti gli acquisti effettuati in un anno di prodotti e o servizi locali (in ogni area operativa) espressi in percentuale sul totale di beni e/o servizi acquistati al di fuori della comunità, dunque importati.

-calcolare anche il valore, sempre espresso in percentuale, dei servizi acquistati da fornitori di servizi turistici sostenibili e quindi certificati rispetto al volume totale dei servizi turistici acquistati in un anno da altri fornitori.

-calcolare il valore totale, in percentuale, dei segueti prodotti acquistati negli ultimi 12 mesi:

-prodotti ecologici

-prodotti derivanti da processi di riciclo

-prodotti chimici e prodotti ad uso di pulizie biodegradabili e non corrosivi.

Gestione dell’impatto:
L’uso di prodotti verdi è aumentato notevolmente negli ultimi anni, anche grazie alla presa di coscienza di molte imprese che molti di questi prodotti non costano più di quelli tradizionali e spesso si sono resi conti che eventuali costi iniziali superiori sono abbondantemente superati da apprezzamenti nelle pubbliche relazioni, da guadagni in termini di produzione e altri benefici che quindi sono superiori ad eventuali differenze di costi.
Tuttavia non sempre l’individuazione di prodotti realmente ecologici è cosa semplice. Oltre a far riferimento a certificazioni ed etichette cologiche è utile prosi alcune domande per determinare se il prodotto o servizio acquistato risponde a requisiti di responsabilità. Alcune domande da usare come “strumento” di valutazione sono:

Il prodotto o servizio è offerto a livello locale?

Fà risparmiare energia, acqua o altre risorse naturali? Ad esempio, utilizza un imballaggio minimo?

E’ prodotto con materiale riciclato o con contenuto ricilcato? Se sì, in che percentuale?

E’ meno pericoloso di altre alternative? ad esempio, è non tossico, non corrosico, privo di mercurio e biodegradabile? Contiene composti organici volatili?

Può essere riciclato, localmente o ritrattato e riutilizzato? E’ durevole?

Il produttore sfrutta energie rinnovabili nel processo di trasformazione?

Ovviamente, a seconda del tipo di prodottto o servizio in qiestione, possono rendersi utili tutte o solo alcune di queste domande.

Alcuni link utili sono The Green Travel Market (descrizione sul sito STI qui) che offre una gamma completa aggiornata ed affidabile di informazioni circa prodotti turistici sostenibili attualmente disponibili sul mercato globale, in questo modo aziende turistiche possono collegarsi anche ad altre “imprese verdi” e il sito Enviromental Preferable Purchasing dell’EPA. In internet è possibile trovare anche altre risorse utili.

-Note-

Gran parte dei precedenti punti sono tratti dalle linee guida pubblicate da Sustainable Travel International (integrati da link di supporto in lingua italiana, dove possibile, insieme ad alcuni in lingua inglese), poichè coprono diversi punti in maniera più o meno approfondita ed in maniera semplice ed efficace (-nota: questo articolo non sostituisce in alcun modo quello originale, poichè non tutto è riportato allo stesso modo e in alcune parti potrebbe discostarsi dalle linee guida pubblicate sul sito STI-). Ho ritenuto utile mettere insieme, elaborare e  pubblicare queste linee guida in modo da fornire una base su diversi aspetti da tenere in considerazione e da cui partire per avvicinarsi a questo tipo di sviluppo. Ovviamente in diversi casì sarà opportuno rivolgersi ad uno specialista in altri basterà semplicemente seguire delle semplici azioni, così come potrebbero esserci diverse soluzioni a seconda del tipo di attività e di altre variabili alle diverse problematiche. Muoversi verso un sviluppo del turismo sostenibile è assolutamente indispensabile per una corretta evoluzione, non solo dell’azienda, ma anche nei confronti delle comunità in cui si esercita l’attività e in una macro visione a favore dell’intera umanità e dell’intero ecosistema. In alcuni casi sembrerebbe necessario uno sforzo economico ed è possibile che sia così, ma nel tempo saranno i migliori investimenti di sempre. Da notare che sotto diversi aspetti (in particolar modo sui costi derivanti da consumo energetico) i costi subiscono una diminuzione notevole in tempi rapidi, ciò significa un ritorno d’investimento quasi immediato e nel lungo periodo possono essere davvero ingenti consentendo all’attività svolta di guadagnarci due volte: sia a causa di una diminuzione dei suddetti costi e sia per la preservazione ambientale e socio culturale, ossia una garanzia di attrazione potenzialmente illimitata.

 

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2 Responses

  1. Marco
    | Rispondi

    Ottimo articolo! Davvero un bel post, grazie per averlo condiviso :). Vorrei inoltre sapere se posso utilizzare parte del contenuto in un mio progetto di studio.
    Grazie .

    Marco.

    • PureTourism
      | Rispondi

      Ciao Marco,

      Grazie per il tuo feedback! 🙂
      Certo, puoi utilizzare il contenuto citando puretourism come fonte (o meglio anche le altre fonti presenti) dell’articolo.
      Per qualsiasi altra domanda o richiesta manda pure una mail a info[at]puretourism.it.

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