Viaggi con carburanti sostenibili? Forse con i Biocarburanti

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Come ben sappiamo ai nostri giorni è possibile raggiungere qualsiasi angolo della Terra in modo relativamente veloce essondosi sviluppato in maniera rilevante il settore dei trasporti. Sicuramente il mezzo più pratico, comodo e veloce, sopratutto per le medie e lunghe distanze, è l’aereo.Ma quali sono gli effetti indesiderati? Sicuramente un impatto acustico, sopratutto se gli aeroporti sono vicini ad abitazioni, ma come per gran parte di tutte le attività che vengono esercitate, anche il mondo dell’aviazione genera un impatto ambientale per via delle emissioni dei motori dgli aereomobili.
C’è da dire che anche l’industria aerea, come molte altre, ha fatto e sta facendo notevoli sforzi con investimenti in ricerche e nuove tecnologie per ridurre l’inquinamento acustico e  contenere le emissioni dannose per l’ambiente. Ma l’impatto ambientale è ancora molto forte. Stando al sito Climate Friendly una viaggio in aereo andata e ritorno tra Stati Uniti e Inghilterra produce, a persona, le stesse emissioni di CO2 causate dall’utilizzo di un’automobile in un anno intero.

Secondo l’IPPC questo settore produce il 2% delle emissioni totali di CO2.
Questo comporta un peggioramento della qualità dell’aria, sopratutto per tutte le attività svolte nei pressi di un aeroporto, e concorre, insieme a molti altri fattori, al cambiamento climatico di cui tanto si sente parlare
L’ENVIRO (il sito dell’Air Transport Action Group) è l’unica associazione che rappresenta tutti i settori dell’industria aerea e che si occupa anche di tutte queste problematiche.
Lo scopo è di ridurre per quanto possibile queste emissioni, si calcola che anche riduzioni minime riescano ad apportare importanti benefici andando ad intervenire su diversi fronti:
-Nuovi carburanti
-Miglioramento del traffico aereo (per migliorare l’effettiva rotta da seguire che non sempre è lineare)
-Utilizzare nuovi materiali
-Ridurre il carico di bordo durante il trasporto
-investire in ricerca e sviluppo.

C’è da dire che molti progressi sono stati fatti, rispetto a 50 anni fà gli aeromobili moderni emettono il 50% in meno di monossido di carbonio e ben il 90 % in meno di idrocarburi incombusti oltre che il 40% in meno di ossido nitrico.
Ma è proprio sui carburanti che si stanno concentrando, parallelamente ad altre ricerche, gli studi e gli sviluppi sull’utilizzo dei BioCarburanti per sostituire l’attuale cherosene. I Biocarburanti sono di origine naturale e provengono da coltivazioni, la cui combustione risulta essere di gran lunga meno inquinante del petrolio.
In questo modo si andrà in contro ad un utilizzo di combustibili compatibili il più possibile con il rispetto dell’ambiente.
Sembra che molte ricerche abbiano dato esito positivo all’utilizzo di biocarburanti che minimizzerebbero l’impatto ambientale e che, tra l’altro, presentano una produzione a basso costo .

Attualmente la coltivazione, che non compete con la produzioni di generi alimentari, non sarebbe in grado di rispondere alla quantità necessaria di produzione dei biocombustibili richiesta per soddisfare l’intero settore dell’aviazione, ma questa si sta impegnando al fine di iniziare a produrre miscele con biocarburanti da utilizzare almeno nei voli commerciali nei prossimi 3- 5 anni e in maniera maggiore entro il 2020.
Una critica ( o meglio, una tra le tante) che è stata fatta verso i biocarburanti è che il loro uso comporterebbe un aumento rilevante delle coltivazioni necessarie alla produzione richiesta e quindi l’insorgere di altre problematiche come il consumo eccessivo del suolo e un’espansione della monocoltura con pericolo di deforestazioni. A questo proposito sono state ricercate nuove tecniche di produzione, come la pirolisi ad esempio, atte a evitare questo problema. Certamente i fattori da valutare sono molteplici e come ogni cosa vi sono pro e contro da esaminare attentamente ed eventualmente muoversi verso una soluzione che dia i migliori risultati e minori “controindicazioni”.

La speranza è che  i biocarburanti (non solo per il trasporto aereo) siano realmente una risorsa sostenibile, non mi meraviglierei se dall’oggi al domani tutto questo si rivelasse solo un altro business, ma oviamente ci auguriamo che non sia così.

La buona notizia è che si stanno sperimentando anche altre forme di carburanti. Ad esempio Louis Garlois, il presidente del gruppo Edas che controlla anche Airbus, ha affermato che le loro ricerche si stanno concentrando sull’uso delle alghe come carburante, e quindi sui cosiddetti biocarburanti di seconda generzaione, che dovrebbero garantire migliori risultati. Le speranze sono che in un futuro non molto lontano, si parla del 2050, si possanno costruire aerei in grado di produrre idrogeno per consumarlo durante il loro volo, in questo modo le emissioni di CO2 sarebbero pari a zero. Se avete delle opinioni a riguardo, sono sempre le benvenute.

Per ulteriori informazioni sui biocarburanti e sviluppi al riguardo potete visitare:
il sito dell’Enviro.
Il Sito della Commissione Europea(domande e risposte sui biocarburanti).

Aggiornamento
Greenpeace, in collaborazione con altre ONG europee ha rilasciato un rapporto dettagliato sui Biocarburanti, invitando la Commissione Europea a rivedere e rivalutare le sue politiche per lo sviluppo dei Biocarburanti, in questo comunicato si mette in luce che con i procedimenti attuali la produzione di gas serra sarebbe addirittura maggiore di quella attuale causata dai carburanti fossili e sottolinea i pericoli della deforestazione.

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